Too Good To Go festeggia il suo quinto anniversario in Italia. Cinque anni caratterizzati da traguardi importanti e da una forza motrice per il cambiamento volta a contrastare lo spreco alimentare: in pochi anni sono stati salvati oltre 18 milioni di pasti, che hanno evitato l’emissione di 48.600 tonnellate di CO2e.

Numeri raggiunti grazie ad una community cresciuta giorno dopo giorno e che abbraccia l’idea di un futuro più sostenibile, composta da 8.1 milioni di utenti su tutto il territorio nazionale e oltre 26.000 partner tra supermercati, negozi indipendenti, ristoranti e aziende alimentari.

Dal suo debutto nel 2019, Too Good To Go si è fatta promotrice del cambiamento, dimostrando che contrastare gli sprechi alimentari può essere un obiettivo comune da raggiungere insieme, creando connessioni significative tra persone e aziende e promuovendo una cultura di responsabilità e consapevolezza, in grado di generare un impatto positivo.

“Da marzo 2019, con il nostro ingresso nel mercato italiano a Milano, abbiamo segnato un viaggio straordinario all’insegna del contrasto allo spreco alimentare” afferma Mirco Cerisola, Country Director Italia Too Good To Go. “Ogni passo avanti rappresenta un’opportunità per ispirare un cambiamento positivo nella nostra società e Too Good To Go riafferma il suo impegno nell’offrire soluzioni concrete ed efficaci ad affrontare il fenomeno dello spreco alimentare. I risultati ottenuti finora sono il frutto della nostra determinazione e di una visione che ci guida quotidianamente, sicuri di continuare ad essere a fianco di utenti e partner per contrastare lo spreco alimentare insieme”.

In questi cinque anni, in due comuni italiani su tre è stato salvato almeno un pasto con Too Good To Go: ad oggi, infatti, sono oltre 5.000 i comuni interessati, pari al 63% di tutti i comuni in Italia.

Nel panorama nazionale, la Lombardia risulta essere la regione la più virtuosa, seguita dal Lazio, dall’Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana. Queste regioni  hanno dimostrato un impegno straordinario nel ridurre gli sprechi alimentari e nell’adottare pratiche più sostenibili.

La classifica delle città antispreco, vede al primo posto Roma, seguita da Milano e Torino. Al quarto posto Genova davanti a Bologna in quinta posizione. Seguono Firenze, Modena, Napoli, Verona e Padova a chiudere la Top 10. Non solo metropoli e grandi città quindi, ma anche capoluoghi di provincia di medie dimensioni, tutti accomunate dal ruolo fondamentale svolto nel promuovere la cultura della sostenibilità, grazie alla partecipazione attiva dei cittadini e dei proprietari di attività che hanno visto in Too Good To Go uno strumento semplice e concreto per contrastare lo spreco alimentare.

“Da marzo 2019, con il nostro ingresso nel mercato italiano a Milano, abbiamo compiuto un viaggio straordinario all’insegna del contrasto allo spreco alimentare: a ottobre 2020 abbiamo raggiunto il primo milione di pasti salvati, raddoppiati a 2 milioni a marzo 2021, grazie all’impegno crescente di utenti e partner. Tra la fine del 2021 e il 2022, insieme alla nostra comunità, abbiamo toccato quota 10 milioni di pasti salvati, un punto di svolta nella nostra storia. Oggi, a febbraio 2024, nel nostro quinto anniversario, siamo orgogliosi di annunciare il record di 18 milioni di pasti salvati. Un traguardo importante che non saremmo mai riusciti a raggiungere senza il contributo dei nostri utenti e dei nostri partner che ringraziamo per la fiducia accordataci quotidianamente” conclude Mirco Cerisola.

L’impegno costante e l’impatto di Too Good To Go si traduce anche in progetti volti a ispirare e sensibilizzare, come l’etichetta consapevole “Osserva-Annusa-Assaggia” lanciata nel corso del 2021, che ad oggi conta 37 aziende e 44 brand aderenti e che solo nel corso del 2023 è stampata oltre 409 milioni di volte. Ma non solo: anche con iniziative pensate per contrastare lo spreco a monte lungo la filiera alimentare, come Box Dispensa, il  progetto in collaborazione con le aziende dell’industria alimentare che in poco meno di un anno dal lancio, conta più di 57mila box vendute, pari a 626 tonnellate di prodotti ancora buoni, salvati dall’andare sprecati.

Sono più di 26.000 i partner di Too Good To Go, tra supermercati, catene, negozi indipendenti, ristoranti ed aziende alimentari, tra cui brand come Carrefour Italia, Pescaria e Il Gianfornaio.

Carrefour Italia è stata tra le primissime insegne della grande distribuzione organizzata ad aver aderito a Too Good To Go, ed oggi è uno dei principali partner della piattaforma. La collaborazione sta registrando risultati importanti che testimoniano l’apprezzamento degli utenti, che possono acquistare nei punti vendita Carrefour Italia, del cibo ancora buono a prezzi vantaggiosi, e allo stesso tempo fare del bene al Pianeta riducendo lo spreco.

“Contrastare lo spreco è un elemento chiave della nostra strategia di sostenibilità, un impegno che  portiamo avanti ogni giorno e che ci vede promotori di buone pratiche e parte attiva nel processo di cambiamento nell’approccio al consumo. Da anni, portiamo avanti iniziative concrete nei nostri punti vendita per i nostri clienti. La collaborazione con Too Good To Go, iniziata già nel 2019 è un tassello fondamentale per realizzare la Transizione Alimentare per tutti, promuovendo un’alimentazione accessibile e di qualità e riducendo gli sprechi. Ad oggi, il servizio Too Good To Go è attivo in oltre 650 punti vendita Carrefour, diretti e franchising, sull’intero territorio nazionale. In questi 5 anni di partnership, abbiamo contribuito a salvare oltre 1.100.000 pasti, pari a 2.970.000 Kg di CO2. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno dei collaboratori nei punti vendita e degli imprenditori franchising, che credono molto in questa iniziativa” dichiara Greta Bonsignore, Director of Corporate and Internal Communications, Public Affairs and CSR.

Ad aver scelto di aderire a Too Good To Go già nel 2019 c’è Pescaria, il primo fast food di pesce in Italia, che ad oggi ha contribuito a salvare circa 13.000 pasti dai suoi 10 negozi aderenti al servizio. Una collaborazione nata sin da subito con un intento chiaro: “Teniamo molto alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi alimentari: Too Good to Go ci è subito sembrata un’iniziativa intelligentissima che, di fatto, ci ha aiutato a ridurre ulteriormente il tasso di spreco delle nostre cucine, già basso” afferma Domingo Iudice, Chairman e Co-founder Pescaria. “Grazie a una gestione centralizzata della cucina e a una ottimizzazione strategica delle operazioni logistiche, infatti, siamo in grado di conoscere perfettamente il consumo di materia prima nei punti vendita: motivo per cui abbiamo un tasso di spreco degli alimenti inferiore al 5%. Too Good to Go ci aiuta a ridurre ancora questa percentuale!”

Ad utilizzare Too Good To Go sono soprattutto studenti e over 40 e tra i prodotti più apprezzati delle SurpriseBag ci sono panini vegetariani, terrine come riso patate e cozze e lasagna di mare, e polpette di crostacei.

Per i negozi di Pescaria, Too Good To Go rappresenta non solo un modo per ridurre gli sprechi ma anche un’opportunità per raggiungere nuovi clienti e far conoscere ulteriormente i propri prodotti “Spesso chi ritira la SurpriseBag si ferma a mangiare nei nostri locali. Poi, capita spesso che ordinano anche altro e ci fanno i complimenti perché la qualità è la stessa” conclude Domingo Iudice.

Il Gianfornaio è uno dei nomi più conosciuti a Roma per chi ama prodotti da forno. Dal 2019 è partner di Too Good To Go e grazie alla collaborazione, ad oggi ha contribuito a salvare oltre 25.000 pasti dai 7 negozi aderenti. “Abbiamo scelto di diventare partner di Too Good To Go perché riesce a mettere in contatto domanda e offerta di cibo ancora buono, in modo che non vada sprecato” afferma Marco Troni, Direttore di Il Gianfornaio.

Tra le specialità preferite che si possono trovare all’interno delle SurpriseBag, i cornetti e pizza al taglio sono i prodotti più amati, da un pubblico eterogeneo: “Non abbiamo un cliente tipo che salva le nostre SurpriseBag: i clienti sono tanti e tutti diversi tra loro. Ogni punto vendita ha però i suoi affezionati” conclude Marco Troni.

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