Un aumento delle vendite online che raggiunge il suo picco nel mese di gennaio, ancora influenzato dal boom registratosi nel novembre scorso per effetto del Black Friday, con una continua crescita del mobile, che ha visto a un incremento delle vendite del 41% dal 2020 e del 2,45% dal 2021. E un tasso di abbandono del carrello che in Europa raggiunge l’83,48%.
Sono alcuni dei dati emersi dal report su trend e statistiche del settore e-commerce della moda per il 2023 realizzato da SaleCycle, azienda anglo-francese specializzata in attività di remarketing. Il report è il risultato dell’analisi di milioni di percorsi di acquisto online realizzata dall’azienda negli ultimi 12 mesi, prendendo in considerazione oltre 150 dei principali brand e retailer online di moda a livello globale.
«Il settore e-commerce della moda si adatta rapidamente alle stagioni, ai cambiamenti nel comportamento di navigazione e acquisto degli utenti, all’evoluzione della tecnologia e alle condizioni di mercato» dichiara Casey Turnbull, autrice del report, marketing specialist presso SaleCycle e giornalista. «Secondo Statista, si prevede una crescita progressiva annuale del settore e-commerce della moda dell’11,5%, raggiungendo un valore pari a 1 501,3 miliardi di dollari entro la fine del 2027» continua.
Nel 2022 gli abiti da donna sono stati gli articoli più acquistati, seguiti da t-shirt, jeans e maglioni. Il settore del fast fashion, rispetto a quello del lusso, è quello che ha registrato più acquisti da parte dei consumatori.
«A causa della pandemia di Covid-19, la posticipazione di eventi come matrimoni e addii al nubilato, così come la crescente popolarità delle baby shower e altri eventi sociali e aziendali, rappresenta sicuramente la causa della crescente domanda di abiti da donna e altri capi di abbigliamento formale» spiega Casey Turnbull.
Sempre nel corso del 2022 gli utenti tendevano ad acquistare nel loro tempo libero, per riuscire a dedicarsi con calma agli acquisti. Il maggior volume di vendite online è stato registrato la domenica così come nei momenti al di fuori del lavoro, soprattutto alle ore 21:00, orario in cui aumentava l’intenzione o l’impulso ad acquistare.
Particolarmente interessante è la continua crescita del mobile shopping, che genera quasi il 72% delle vendite. A discapito dello shopping da desktop, che passa in secondo piano registrando solo il 28% di tutte le vendite online.
«L’e-commerce si trova ad affrontare una nuova generazione di consumatori che utilizzano il cellulare come modalità principale di acquisto online» prosegue Casey Turnbull. Questo soprattutto grazie ai progressi tecnologici, «i consumatori possono contare su una maggiore facilità d’acquisto in seguito a una user experience ottimizzata e a procedure di checkout più rapide con opzioni di pagamento mobile-friendly effettuate tramite il proprio dispositivo mobile».
Nel settore e-commerce della moda, tuttavia, i tassi di abbandono del carrello sono elevati, principalmente da mobile e nel settore del lusso. Le ragioni sono molteplici: i costi imprevisti, le spese di spedizione o le tasse, le preoccupazioni sulla sicurezza del sito web, il fatto di navigare per poi cambiare idea, la presenza di poche informazioni e di recensioni sul prodotto.
«Una possibile spiegazione per i tassi di abbandono più elevati da dispositivo mobile rispetto a quelli da desktop è che molti utenti trovano la shopping experience da mobile meno comoda o comunque più complicata rispetto alla UX da desktop» conclude Casey Turnbull.