Entro il 2051 l’età pensionabile salirà a 69 anni e 6 mesi, secondo quanto affermato dal Presidente Istat nel corso della recente audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Uno scenario che evidenzia la necessità di una solida pianificazione finanziaria, soprattutto per i piccoli imprenditori. Quasi un quarto dei commercianti italiani, il 24,7%, prevede di lavorare oltre i 70 anni, e un ulteriore 13,6% dichiara di voler continuare a lavorare il più a lungo possibile. Le principali preoccupazioni che li spingono a posticipare il ritiro sono il carovita e la limitata liquidità a disposizione. Ma, tra le motivazioni, emergono anche la complessità delle normative e la scarsa conoscenza delle opzioni di pensionamento.
Una situazione che evidenzia lacune importanti in termini di educazione finanziaria. Otto commercianti su dieci non hanno mai ricevuto una formazione in materia, ma la maggior parte di loro, il 58,6%, ha acquisito competenze sul campo. In aggiunta, oltre il 55% ha già avviato un piano pensionistico statale o personale, ma il 30,3% è ostacolato da risorse finanziarie limitate.
È quanto emerge dall’Osservatorio sull’Educazione Finanziaria nel Retail di SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali con soluzioni innovative per business di ogni dimensione. Proprio in occasione del mese dell’educazione finanziaria che si svolgerà a novembre, SumUp, che si pone come alleato dei commercianti facilitando la gestione delle finanze aziendali attraverso soluzioni tecnologiche che automatizzano processi, sottolinea l’importanza di pianificare il futuro in modo consapevole e informato, per garantire una duratura sostenibilità sia delle finanze aziendali sia di quelle personali, nonostante le sfide economiche del presente.
“L’età lavorativa si sta progressivamente allungando e diventa sempre più importante per i piccoli imprenditori acquisire e migliorare costantemente la propria consapevolezza finanziaria, sia per garantire una duratura sostenibilità economica del proprio business sia per pianificare attentamente anche il momento del ritiro e le proprie finanze personali – afferma Umberto Zola, Responsabile Online Sales EU di SumUp -. In questo scenario, la tecnologia può essere un alleato importante, consentendo ai piccoli imprenditori di automatizzare e ottimizzare le operazioni quotidiane, dalla contabilità – che oggi, come emerge dal nostro sondaggio, è ancora gestita manualmente dal 26,2% dei commercianti – alla gestione del magazzino e delle relazioni con i fornitori”.
Molti commercianti italiani si trovano a riflettere con serietà sulla propria pianificazione pensionistica. Attualmente, il 35,9% ha attivato un piano pensionistico statale e il 19,7% personale. Un ulteriore 18,1% ha fatto ricorso a risparmi e investimenti, mentre il 17,4% considera la propria azienda come il principale mezzo per la pensione. Tuttavia, un significativo 30,3% degli imprenditori si trova a fronteggiare risorse finanziarie limitate, e quasi uno su tre afferma che il carovita ha avuto un impatto negativo sui propri piani pensionistici. Fra le sfide che preoccupano maggiormente gli esercenti, figurano anche la mancanza di conoscenze sulle opzioni di pensionamento e la complessità normativa.
Dall’analisi di SumUp emerge un diffuso ottimismo fra i commercianti riguardo la gestione delle finanze aziendali: solo l’1,9% dei commercianti si sente inadeguato su questo fronte, mentre il 48,9% è molto fiducioso sulle proprie capacità. In particolare, le attività su cui gli esercenti si sentono più competenti sono la definizione del budget, la gestione del flusso di cassa e la gestione della contabilità. Le attività più gravose indicate dal campione, invece, sono la comprensione delle imposte e delle normative, compilare correttamente e accuratamente i registri finanziari, e la gestione del flusso di cassa e delle spese. Attualmente, la maggior parte dei piccoli imprenditori esternalizza la gestione delle finanze a commercialisti o consulenti fiscali, mentre il 41,7% se ne occupa in autonomia.
Solo un quinto dei commercianti ha ricevuto una formazione in ambito finanziario attraverso una laurea o certificazione oppure un workshop dedicato. Fra tutti gli altri, appena il 7,6% ha intenzione di formarsi in tema di educazione finanziaria, mentre ben il 58,6% ritiene di aver appreso le competenze finanziarie necessarie “sul campo”, lavorando al proprio business. Per accrescere le proprie conoscenze, gli esercenti ricorrono principalmente a corsi online e webinar, sessioni individuali di coaching finanziario e networking con colleghi. L’8,3% usa software per la gestione finanziaria.
L’adozione di tecnologie per la gestione delle finanze aziendali è una pratica largamente diffusa tra gli esercenti italiani. Infatti, oltre l’80% di loro riconosce i benefici offerti da strumenti digitali come software fiscali e contabili. Il 21,9% degli intervistati afferma che la tecnologia facilita notevolmente la gestione delle finanze e l’organizzazione, mentre il 18,2% sottolinea come essa consenta di automatizzare attività finanziarie, permettendo così un risparmio significativo di tempo. Inoltre, il 14,4% dei commercianti evidenzia che i software di gestione semplificano il rapporto con i fornitori e aiutano a ottimizzare i costi.