Lo shopping è sempre più digitale e integrato tra mondo virtuale e reale. Ma quali sono gli aspetti ritenuti importanti dai clienti di tutto il mondo per vivere un’esperienza di acquisto positiva? Planet ha voluto scoprirlo attraverso un’indagine globale, che ha restituito comportamenti e aspettative degli shopper internazionali e un ritratto dettagliato degli acquirenti del Belpaese.
La ricerca incorona il mobile non solo come device preferito per fare ricerca, ma anche per completare i propri acquisti. Per il pagamento, la preferenza degli shopper italiani va ai metodi di pagamento digitale alternativi, seguito da carte di credito o debito. A differenza della media internazionale, le prepagate restano ancora molto rilevanti per gli acquirenti tricolore, più per i Baby Boomer che per la Gen Z. Meno diffusi i wallet digitali come ApplePay e GooglePay e solo un italiano su dieci sceglie metodi di pagamento rateali come Klarna, mentre più del 20% non ritiene fondamentale la possibilità di acquistare con le criptovalute.
Per poco meno della metà degli online shopper italiani intervistati, la semplicità del procedimento di reso e di cambio è l’aspetto più importante per rendere l’esperienza di acquisto positiva, seguito dalla presenza del proprio metodo di pagamento preferito, dalla visibilità dello stock e l’offerta di diverse possibilità di consegna, a casa o in negozio.
Più che la rapidità, è alla certezza della consegna a cui gli acquirenti italiani pensano quando acquistano tramite e-commerce. Per il 51% degli intervistati è molto importante la precisione della data di arrivo della merce, la cui possibilità di personalizzazione è rilevante per il 43%. Se non fondamentale, la velocità è comunque molto apprezzata: più di un italiano su tre non disdegna la consegna nella stessa giornata e il Click & Collect entro le 24 ore dall’ordine, mentre solo per un italiano su quattro ha un peso quello entro le due ore.
Comprare in sicurezza è un dettaglio non sottovalutato: un sito non degno di fiducia può compromettere un acquisto, così come il redirect verso altre pagine, mentre l’autenticazione della propria banca è indice di sicurezza per un italiano su due. Quasi nove su dieci, infine, pagherebbero con la propria valuta se ne fosse offerta la possibilità: un aspetto, questo, considerato molto importante da più del 42% degli intervistati. Tra le ragioni, il fatto di conoscere l’esatto ammontare degli acquisti, la possibilità di monitorare meglio le spese e di conoscere il prezzo esatto nella valuta locale.
Il pagamento è il primo aspetto a cui gli italiani pensano anche in negozio: per il 57%, infatti, è molto importante che il metodo preferito sia accettato. Nel punto vendita sono le carte di debito o credito a vincere rispetto ai metodi digitali alternativi, seguito dalle prepagate e dai wallet digitali. Per quasi la metà degli intervistati, inoltre, è rilevante il fatto che lo staff possa controllare in tempo reale la disponibilità di un prodotto, mentre il 40% ritiene un dettaglio di valore la possibilità di consegna a casa se il prodotto è out-of-stock in negozio. Per uno su tre, infine, è molto importante la possibilità di fare self check-out o di ritirare il prodotto scelto in un altro store.
Come per gli italiani, la facilità con cui effettuare il reso è un aspetto importante per una shopping experience online positiva anche per molti clienti europei, come danesi, francesi e spagnoli. Pagare con il proprio metodo preferito è invece il dettaglio più rilevante per gli e-shopper provenienti da USA, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Cina; per brasiliani e messicani è invece l’offerta di metodi di consegna alternativi, come l’home-delivery o il pick up in negozio.
La possibilità di addebitare gli acquisti con la propria valuta locale è un aspetto imprescindibile per i clienti extraeuropei: se il dato medio dei clienti provenienti dall’Europa è intorno all’80%, per quelli fuori da questi confini si va ben oltre il 90%, in particolare tra gli acquirenti statunitensi, emiratini, arabi, messicani, brasiliani e cinesi. Per più di un cliente a stelle e strisce su due è soprattutto per comprendere in modo chiaro i tassi di conversione, mentre la necessità di tenere sotto controllo facilmente le proprie spese è il motivo più indicato da brasiliani e singaporiani; vedere i prezzi nella propria valuta locale, infine, è l’aspetto considerato dalla metà degli intervistati in Arabia, Emirati e Cina.
Cosa rende lo shopping all’estero più appetibile rispetto a quello nel proprio paese di provenienza? Secondo la ricerca, il “Made in” è sempre un aspetto molto ricercato: a indicarlo come primo motivo sono quasi tutti gli shopper extraeuropei, soprattutto cinesi, messicani, brasiliani e statunitensi. I prezzi più convenienti attirano di più i singaporiani e gli arabi, mentre sono il secondo aspetto importante per gli emiratini.
Anche la possibilità di recuperare l’Iva attraverso il Tax-Free è un aspetto cruciale, in particolare per chi proviene da Cina e USA. Un argomento, quest’ultimo, che nasconde un importante potenziale ma che a volte scoraggia gli shopper esteri per la poca chiarezza: tra gli aspetti più critici, la mancanza di istruzioni da parte del personale di negozio per circa il 40% di statunitensi e cinesi, mentre per il 38% degli arabi il ritardo nel rimborso. Anche la difficoltà di trovare uno sportello per il Tax-Free è sentita da un terzo dei clienti provenienti dagli Emirati Arabi Uniti, mentre per uno shopper da Singapore su quattro trova scomodo ricevere il rimborso in una valuta estera.
“Ogni retailer vuole regalare ai clienti una shopping experience memorabile, flessibile e variegata. Ma più il nostro mondo diventa connesso, più crescono le aspettative dei clienti e maggiori sono le sfide per le aziende. I dati emersi dalla nostra ricerca confermano che, se da un lato sono stati fatti numerosi passi in avanti dal punto di vista di un’offerta integrata e omnicanale, dall’altro c’è ancora molto da fare dal punto di vista dei servizi: i clienti, infatti, desiderano acquistare in modo semplice e veloce e fare il reso quando, come e dove vogliono. Planet, con le sue soluzioni di connected commerce modulari, offre alle aziende la possibilità di unificare l’esperienza di acquisto su tutti i canali e di gestire gli ordini e i pagamenti in modo flessibile e integrato, migliorando da un lato l’esperienza del cliente e aumentando dall’altro la redditività del brand” ha commentato Luca Cassina, President of Retail di Planet.