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In Italia, la spesa dei consumatori per i beni di largo consumo e per i beni tecnologici e durevoli, nei primi tre mesi del 2024registra un lieve incremento delle vendite dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, registrando un fatturato complessivo di 45,8 miliardi di euro. L’andamento è stato determinato dai cambiamenti nelle scelte di consumo degli italiani e la decelerazione appare più evidente sui beni non alimentari, cosiddetti non food, mentre per il settore T&D il rallentamento della domanda riguarda tutti i principali comparti.  

Il Barometro dei Consumi di NIQ – The NIQ Retail Spend Barometer – combina i dati di NIQ e GfK per misurare il giro d’affari dei prodotti del largo consumo, dei beni tecnologici e durevoli acquistati negli store in Italia. 

Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024 nel largo consumo si è registrato un fatturato pari a 31 miliardi di euro. L’incremento a valore delle vendite del +3% indica che il settore continua il suo percorso di crescita anche se ad una velocità inferiore rispetto all’anno precedente, con un rallentamento determinato principalmente dalla discesa dei tassi di inflazione. 

Il confronto degli andamenti trimestrali dei tre principali settori del largo consumo, beni di prima necessità, fresco e cura casa & persona, mostrano progressi omogenei. Secondo il Barometro dei Consumi di NIQ, nel primo trimestre 2024 la categoria che segna la migliore performance di vendita è il fresco, con un aumento del 3,3% e un giro d’affari di 6,7 miliardi di euro. L’andamento conferma la dinamicità e la centralità della categoria sia nelle scelte di acquisto degli Italiani sia nelle strategie di crescita di tutti i principali operatori di vendita al dettaglio. Il valore del comparto alimentare, invece, con un valore pari al +3% raggiunge i 20,5 miliardi di euro di spesa con una crescita di circa 600 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche i prodotti per la cura della casa e della persona, nei mesi di gennaio febbraio e marzo 2024, hanno registrato una crescita del 2,3% e ricavi pari a 3,8 miliardi di euro rispetto al 2023. Il rallentamento della crescita del cura casa & persona è, anche per questa categoria, riconducibile alla discesa dell’inflazione. 

In conclusione Romolo De Camillis, Retailer Director NIQ Italia, ha commentato: “Nel corso del primo trimestre del 2024 la discesa del tasso di inflazione ha determinato un rallentamento delle crescite in tutti i principali settori del largo consumo, pur registrando valori positivi. Nonostante il raffreddamento dei prezzi, l’andamento dei volumi rimane negativo e la domanda di consumo appare debole, sebbene le vendite continuino a crescere. In generale, i mesi di gennaio, febbraio e marzo confermano profondi cambiamenti nelle scelte di consumo degli Italiani ed i rallentamenti appaiono più evidenti sui beni non alimentari e meno sui prodotti di prima necessità”. 

Dopo il calo registrato nel corso del 2023, il mercato italiano della tecnologia di consumo e dei beni durevoli ha iniziato l’anno con un ulteriore ribasso. Il primo trimestre del 2024 ha chiuso con un fatturato complessivo di 14,7 miliardi di euro, segnando una flessione del 3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  

Analizzando i dati del Barometro dei Consumi di NIQ, emerge un andamento negativo che si estende a gran parte dei settori T&D, con alcune eccezioni. Dopo la stabilità del 2023, il settore DIY e Home Improvement ha registrato un calo del 3,5% a valore e un giro d’affari di 6,7 miliardi di euro per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024. Il settore Technical Consumer Goods continua a navigare in acque turbolente e chiude il primo trimestre del 2024 con una contrazione dell’8,9% e un fatturato di 3,5 miliardi di euro. L’eccezionale espansione di questo mercato durante gli anni della pandemia ha innescato un’inversione di tendenza, con effetti negativi che si manifestano oggi. In particolare, l’elettronica di consumo trascina verso il basso il trend dell’intero settore.  

I primi tre mesi del 2024 segnano una flessione dell’1,7% anche per il settore degli Elettrodomestici e registra 1,5 miliardi di fatturato. Nonostante il calo generalizzato del comparto T&D, la categoria Altri Settori ha registrato una crescita dello 0,9% nei primi tre mesi dell’anno. Questo dato evidenzia una diversificazione nelle scelte di spesa dei consumatori, che hanno privilegiato in particolare i mercati del babycare, dell’healthcare e degli orologi da polso. 

Ivano Garavaglia, Head of Retail di GfK, ha commentato: “I dati relativi ai primi mesi del 2024 confermano il rallentamento della domanda di beni tecnologici e durevoli. Tale fenomeno potrebbe derivare da un mutamento nelle priorità dei consumatori italiani, che dopo aver investito somme ingenti nel miglioramento delle proprie abitazioni e nell’aggiornamento della propria dotazione tecnologica, stanno ora orientando i propri consumi verso altre categorie. Inoltre continuano a pesare sugli italiani i capitoli di spesa primari e obbli

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