Mastercard Economic Outlook 2025: tendenze e previsioni macroeconomiche tra spesa e priorità dei consumatori
Presentato l’Economic Outlook 2025 – Guidare verso il cambiamento, il nuovo report del Mastercard Economics Institute, che identifica i trend macroeconomici a livello globale e locale, rivelando alcuni insight e trend che caratterizzeranno l’andamento economico nel 2025 che si stima saràmodellato dal cambiamento delle politiche fiscali e monetarie e da un movimento verso tassi di equilibrio per crescita e inflazione.
Secondo le previsioni del MEI, si assisterà a una moderata accelerazione dell’economia globale, in termini reali, ad un ritmo simile a quello del 2024. Una crescita che in Italia si riflette in previsioni positive per il PIL e tassi di inflazione attesi dell’1.9% nel 2025 in linea con gli obiettivi dettati dalla BCE. Una situazione macroeconomica che potrebbe dover affrontare sfide legate a politiche fiscali più restrittive e a un contesto di incertezze commerciali, sebbene controbilanciata da influenze favorevoli derivanti da una politica monetaria più allentata e da una buona solidità economica dei consumatori. Si prevede, inoltre, che i tassi di disoccupazione storicamente bassi insieme a una crescita del reddito disponibile reale potrebbero contribuire a una continua ripresa del potere d’acquisto dei consumatori, grazie anche all’innovazione e la digitalizzazione nel settore della vendita al dettaglio che offrono una maggiore scelta ed efficienza operativa alle imprese.
A fronte di queste previsioni e tendenze macro-economiche, emergono alcuni trend significativi dall’Economic Outlook 2025 del Mastercard Economics Institute.
Nonostante la solidità preannunciata, i consumatori rimangono sensibili al prezzo, optando per prodotti e servizi di fascia più economica rispetto alle categorie premium, un comportamento d’acquisto che dovrebbe gradualmente attenuarsi con l’aumento del potere d’acquisto. Questo si è riflesso nel 2024 anche sui consumatori italiani. L’analisi di alcuni settori come moda, ristorazione e travel, ha restituito infatti –na diminuzione della spesa nella categoria dell’abbigliamento di lusso a favore di alternative più economiche una preferenza per la ristorazione veloce, piuttosto che per i ristoranti e un leggero calo della spesa in viaggi all’estero prediligendo vacanze nazionali.
La spesa in esperienze e “grandi eventi” persiste in positivo, definendo un trend in continuo consolidamento. Tuttavia, si prevede che il calo dei tassi d’interesse amplierà i consumi, segnando un aumento degli acquisti di beni di prima necessità.
Dalla ripresa economica post-pandemia, i consumatori europei hanno sempre mostrato una preferenza crescente verso gli acquisti in esperienze, come intrattenimento, ospitalità e viaggi. Una preferenza che si è trascinata conseguenze positive su categorie di spesa affini, come beauty e abbigliamento, che nel 2024 hanno acquisito una quota maggiore del budget dei consumatori. Nel frattempo, la spesa in elettronica di consumo ed elettrodomestici segna una fase di recupero nel 2024, dopo l’impennata durante la pandemia e la forte flessione successiva. Questa ripresa è sostenuta dagli acquisti di sostituzione, con i consumatori che aggiornano gli articoli acquistati durante la pandemia.
In particolare, secondo l’osservatorio ‘SpendingPulse’, in Italia le previsioni del periodo di feste restituiscono una crescita complessiva del 3% delle vendite al dettaglio.
Il mercato del lavoro sta vivendo una notevole rinascita delle donne che rientrano nella forza lavoro, tracciando quello che può essere definito fenomeno della “SHEeconomy”. Quasi tutte le economie europee, Italia compresa, hanno registrato un aumento significativo dei tassi di partecipazione delle donne alla forza lavoro, grazie a modalità di lavoro più flessibili, a un aumento di posti di lavoro in settori come la sanità e l’istruzione e a maggiori margini di crescita. In particolare, in Italia la partecipazione femminile alla forza lavoro è aumentata di 2 punti percentuali, mentre quella maschile cresce meno di un punto percentuale.
Seguendo la tendenza verso spese più ponderate e meno istintive, anche nel settore dei viaggi si va definendo il trend dei “travel twins”: alternative meno costose o meno affollate rispetto alle destinazioni più popolari. Dublino si affaccia, così, come meta alternativa a Londra, registrando una maggiore crescita delle transazioni alberghiere rispetto alla capitale UK. Copenaghen sta superando Amsterdam. Allo stesso modo, Stoccolma, la “Venezia del Nord”, sta guadagnando terreno come alternativa alla città lagunare. Mentre Siviglia si attesta come un’alternativa interessante a Madrid. A questo si affianca il trend dello “shopping-cations”, viaggi appositamente organizzati per la terapia dello shopping, con particolare attenzione alla moda.
Con uno sguardo alla stagione invernale e le feste, quest’anno l’Italia rimane tra le destinazioni più di tendenza, con Roma e Milano rispettivamente 1° e 2° destinazione per i turisti Middle East and Africa. Roma rimane nel podio, al terzo posto, anche tra le principali destinazioni attrattive per i turisti provenienti dal Nord America. Analizzando i corridoi dei turisti europei inbound, inoltre, Roma si posiziona terza nel podio delle destinazioni preferite dagli olandesi, settima per gli svizzeri e ottava per i polacchi. Mentre Milano è amata dagli spagnoli e i polacchi.
Le mete preferite dai nostri connazionali, riflettono i trend globali inserendo nuove destinazioni in top five: l’Ungheria con la capitale Budapest, Tenerife in Spagna, Sharm El Sheikh, Abu Dhai e Cracovia.