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PlusAdvance si avvia a chiudere il 2023 con una crescita del 165% nel volume di fatture gestite sulla piattaforma. La fintech italiana, che nel 2023 ha siglato partnership con primari operatori nazionali e internazionali, può oggi contare su oltre 3.500 aziende che utilizzano i propri servizi, tra il dynamic discounting, il confirming, la cessione fatture, il reverse factoring e la carta di credito per pagamenti B2B.

PlusAdvance ha promosso un’analisi del mercato della Supply Chain Finance realizzata con l’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di MilanoIl Capitale Circolante e il Ciclo di Cassa delle imprese”. La ricerca ha preso in considerazione un campione di quasi 18.000 imprese italiane con codice ATECO 47, operative nell’ambito della grande distribuzione, e con un fatturato superiore ai 500 mila euro. La grande distribuzione, dal punto di vista della filiera, è infatti uno dei settori che mostra una grande necessità nell’ottimizzare i propri cicli di cassa, anche attraverso soluzioni di Supply Chain Finance.

Secondo una delle ultime ricerche realizzate dall’Osservatorio del Politecnico il mercato potenziale della Supply Chain Finance si aggira intorno i 525-585 miliardi di euro per il 2022. L’analisi qui presentata si è concentrata sulla presentazione dei principali trend nei pagamenti delle aziende e dei fornitori.

Secondo la ricerca il tempo medio di pagamento dei fornitori è pari a 74 giorni, un dato inferiore alla media italiana (circa 90 giorni), ma nettamente superiore rispetto al tempo medio di incasso, che si attesta intorno ai 20 giorni. È questo gap che consente alle imprese di operare con un ciclo di cassa negativo, ossia di produrre eccesso di liquidità, rendendo quindi le società nel comparto GDO molto idonee a utilizzare il Dynamic Discounting, che dà la possibilità ai fornitori di accelerare i tempi di incasso per le loro fatture commerciali già approvate.

I dati elaborati dalla ricerca dimostrano inoltre che il DPO, Days Payable Outstanding, che indica il tempo medio impiegato da un’azienda per pagare i suoi creditori commerciali, è diminuito nel 2021 rispetto al 2020. Inoltre, si evidenzia come le aziende di medie e grandi dimensioni siano quelle con gli indicatori migliori, anche rispetto alle grandissime imprese. Le microimprese sono invece quelle che hanno fatto registrare i tempi di pagamento più lunghi. Questo trend è stato favorito anche dall’evoluzione del quadro normativo e, in particolare, dalle norme più stringenti suggerite dalle nuove normative europee. 

Il DSO, Days Sales Outstanding, che misura il numero medio di giorni necessari a un’azienda per riscuotere il pagamento di una vendita, mostra come anche le imprese piccole e micro presentano indicatori nettamente inferiori alla media delle piccole e microimprese italiane.

Ottimizzare il working capital accelerando i tempi medi di incasso non è quindi un’esigenza solo dei fornitori più piccoli, ma tutte le aziende, anche le più grandi nel contesto macroeconomico attuale hanno bisogno di supporto su questo asset. 

Per quanto riguarda il ciclo di cassa invece, la ricerca evidenzia come le imprese di grandissime dimensioni tendano ad autofinanziare le proprie operazioni. Queste sono le imprese più propense ad adottare il dynamic discounting, in quanto hanno liquidità da investire per migliorare le prestazioni economiche, ma in aggiunta possono offrire ai propri fornitori una possibilità di miglioramento dei loro tempi medi di incasso.

Massimiliano Gattari, CEO PlusAdvance, ha commentato: “Ci apprestiamo a chiudere il 2023 con un’ottima crescita soprattutto per quanto riguarda l’aumento delle fatture gestite, con un +165% rispetto al 2022. Il 2023 è stato un anno caratterizzato dall’inflazione in aumento e dalla crescita esponenziale dei tassi di interesse. I tempi di pagamento dei debiti commerciali in Italia, benché in calo, rimangono ancora estremamente lunghi, attestandosi su un valore medio di oltre 90 giorni. Come conseguenza il circolante delle imprese lungo la filiera si gonfia e aumenta l’esposizione finanziaria complessiva. Qui entrano in gioco le soluzioni di Supply Chain Finance che possono essere una risposta concreta per gestire in modo efficiente i tempi di pagamento, ridurre i ritardi e ottimizzare la gestione della liquidità aziendale. Le aziende che utilizzano le nostre soluzioni hanno risparmiato 850.000 giorni nell’incassare fatture. Questo grazie alla vasta gamma di soluzioni proposte dalla nostra piattaforma che spaziano dal confirming, al factoring e reverse factoring, al dynamic discounting fino all’innovativa carta di credito b2b, che consente alle aziende di utilizzare il proprio programma di carte commerciali per effettuare pagamenti verso qualsiasi fornitore”

Alessio Ronchini, Project Manager dell’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano, aggiunge: “Nell’attuale contesto economico, caratterizzato da tassi di finanziamento più elevati rispetto al recente passato e dalle conseguenze persistenti di un fenomeno inflattivo di rilievo per il 2023, le soluzioni di Supply Chain Finance assumono un ruolo fondamentale, specialmente per le PMI. Queste soluzioni consentono di ottimizzare il capitale circolante, migliorando la liquidità attraverso un accesso più efficiente ai finanziamenti, soprattutto quando sono attivate dalle imprese capofila a sostegno dei propri fornitori. Infatti, promuovendo la collaborazione tra buyer e supplier, il SCF potrebbe rendere le filiere maggiormente resilienti. Offrendo finanziamenti a tassi più competitivi e meccanismi di pagamento flessibili, queste soluzioni offrono alle imprese la leva finanziaria necessaria per affrontare gli impatti inflazionistici e gestire gli incrementi dei costi.”

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