La “Spinta del mediterraneo” Spagna e Italia trainano l’FMCG mentre il Nord Europa arranca
Circana presenta il suo ultimo studio biennale FMCG Demand Signals, che analizza i principali trend di acquisto nei sei più grandi mercati alimentari in Europa. L’analisi rivela una fase di ripresa complessa, con le vendite unitarie in crescita dello 0,3% nonostante una domanda debole nei principali mercati del Nord Europa. Il settore FMCG è cresciuto del 4,4% nell’ultimo anno, raggiungendo un valore di 673 miliardi di euro, rispetto ai 636 miliardi del 2024.
Secondo i risultati, la crescita del settore FMCG nei mercati EMEA è sostenuta da solide performance in Spagna e Italia, dove il consumo domestico e un clima favorevole per gli investimenti stanno accelerando la ripresa. Al contrario, Regno Unito, Germania e Francia continuano a mostrare una ripresa più lenta, influenzata da volatilità economica e azioni tattiche dei rivenditori che contribuiscono a una ripresa irregolare nella regione.
“Mentre l’Europa del Sud si mostra resiliente, la ripresa complessiva del mercato rimane disomogenea,” commenta Ananda Roy, Global SVP, Strategic Growth Insights di Circana. “Spagna e Italia stanno mostrando uno slancio significativo, al contrario di Regno Unito, Francia e Germania che avanzanoa rilento.”
La crescita a livello di categoria è in gran parte trainata dalle private label, che ora detengono una quota di valore del 39,2%, con un aumento di 0,5 punti percentuali rispetto ai dati del 2023. In tutto il continente, la forza delle MDD continua a rimodellare le dinamiche competitive, lasciando comunque spazi di crescita per i brand tradizionali. Le categorie alimentari e non alimentari “sentono” l’impatto delle innovazioni dei retailer, che migliorano la qualità e puntano su sostenibilità e disponibilità, elementi centrali per la trasformazione delle MDD.
Anche se lo slancio delle MDD dovrebbe rallentare nel 2025, l’analisi di Circana spiega che i brand possono rimanere competitivi concentrandosi su innovazioni mirate e ottimizzando assortimenti e gamme al di là delle promozioni. Collaborazioni strategiche, edizioni limitate, crescita delle categorie e premiumizzazioneoffrono opportunità ai brand per rafforzare la propria proposta di valore. Per i brand capaci di sfruttare queste strategie, ci sono prospettive di crescita interessanti, specialmente nei segmenti adiacenti e in quelli premium emergenti.
Mentre la concorrenza si intensifica attraverso i canali, supermercati e ipermercati continuano a dominare le vendite di generi alimentari, raggiungendo il 71% della quota di mercato. Tuttavia, gli ipermercati stanno faticando ad adattarsi ai cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, registrando un calo uniforme delle vendite discrezionali tra i vari canali.
I negozi di prossimità e i discount continuano a essere metaideale per gli acquisti essenziali.
Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 indicano che la crescita sostenuta nel settore FMCG affronterà sfide legate a prezzi elevati, volatilità e domanda disomogenea, che ostacolano la crescita sostenibile di unità e volumi. I fattori macroeconomici continuano a esercitare pressione, trainati da instabilità geopolitica, prezzi delle materie prime volatili, alti tassi di interesse e crescita salariale. “Il contesto economico rimane altamente vincolato,” spiega Roy “Una combinazione di fattori macroeconomici introduce nuovi rischi che continuano a sfidare il settore FMCG.” che conclude:
“Le vendite in valore saranno probabilmente guidate dall’inflazione, poiché le vendite in volume rimangono deboli a causa di fattori come il rischio crescente di disoccupazione, un consumo più consapevole e una limitata capacità di spesa. Sebbene la domanda nelle categorie alimentari dell’area EMEA mostri segnali di ripresa, la forte volatilità nei principali driver di crescita solleva dubbi sulla sostenibilità della crescita nel 2025. La lenta ripresa del settore alimentare e delle bevande evidenzia le sfide che il settore FMCG deve affrontare per ottenere una crescita a lungo termine in un contesto di incertezza persistente.”