Kentucky Fried Chicken festeggia i 10 anni e supera i 100 ristoranti in Italia
Kentucky Fried Chicken celebra i suoi primi dieci anni di attività in Italia con 102 ristoranti aperti dal 2014, anno di sbarco del brand nel nostro Paese.
Oltre 100 ristoranti in 10 anni sono un risultato raggiunto grazie a una velocità di crescita unica nel settore del quick service restaurant in Italia, confermata dalla chiusura prevista del 2024 con 33 nuove aperture realizzate, un giro d’affari di 179 milioni di euro, superiore del 26% rispetto a quello del 2023, 27 milioni di clienti serviti contro i 19,5 del 2023 e 600 nuovi posti di lavoro creati, per un totale di circa 2300 persone che lavorano nel sistema KFC in Italia.
Il brand leader del pollo fritto nel mondo si prepara ad affrontare con slancio i prossimi dieci anni, con la prospettiva di assumere una posizione sempre più rilevante a livello internazionale. Non a caso, dopo aver fatto sventolare il tricolore sull’apertura numero 30mila raggiunta dal marchio a livello mondiale con il ristorante di Roma The WOW Side shopping centre, l’Italia si prepara ad accogliere anche il primo flagship restaurant KFC in Europa, che aprirà nel 2025 nel centro di Roma, a conferma dell’attenzione che la Corporation rivolge al nostro Paese.
Un successo frutto del lavoro che KFC porta avanti con i 23 franchisee che oggi fanno parte del sistema e che ha avuto un’accelerazione importante grazie al nuovo modello di business che dal 2023 ha introdotto un Corporate Franchisee per la gestione diretta di una parte dei ristoranti.
“Il percorso svolto in questi dieci anni è stato un successo di cui siamo molto orgogliosi – commenta Corrado Cagnola (nella foto), AD di KFC in Italia – Siamo partiti come una vera start up, con 5 ristoranti aperti fra il 2014 e il 2015, e abbiamo raddoppiato già nel 2016. Oggi siamo a 102 locali in 16 regioni: una presenza sul territorio, dall’Alto Adige alla Sicilia, che ci ha consentito di contribuire allo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali e di creare più di 2300 posti di lavoro. E per noi occupazione non significa solo opportunità di impiego ma anche e soprattutto di crescita: sono molti i casi di persone che nei nostri ristoranti hanno iniziato come team member e rivestono oggi ruoli di direzione, coordinamento e responsabilità. Con il contributo di tutti i nostri collaboratori, partner e fornitori e grazie a una conoscenza profonda del mercato italiano da parte del nostro management, oggi KFC è un brand nazionale e un player di primo piano del food retail nel nostro Paese”.
La complessità del mercato della ristorazione italiana, caratterizzato ieri come oggi da un’elevata frammentazione e dalla predominanza di piccole e piccolissime imprese, rende oggi ancora più sorprendenti i risultati raggiunti da KFC.
Nel Paese delle 330mila insegne di ristorazione, dove la ditta individuale resta la forma giuridica scelta da 1 impresa su 2, il brand è riuscito ad affermarsi scommettendo sull’unicità di un prodotto, il pollo fritto, che in Italia non c’era e ancora oggi c’è molto poco. E lo ha fatto partendo da zero, per arrivare con
l’apertura di Siena lo scorso 17 ottobre ad aprire il suo centesimo ristorante in 10 anni, un record assoluto nel mercato di riferimento, già superato con altre due aperture nelle due settimane successive.
I record sono fatti per essere battuti. Per questo KFC, mentre festeggia il suo primo decennale, si prepara già alla corsa verso i prossimi traguardi. Uno su tutti, raddoppiare il numero di ristoranti nei prossimi tre anni, arrivando a 200 insegne entro il 2027, e coprire nello stesso periodo tutte le regioni italiane.
“Nei prossimi anni puntiamo a mantenere un ritmo costante di almeno 30 nuove aperture all’anno con un investimento complessivo pari a circa 100 milioni di euro nei prossimi 3 anni – conferma Thomas Mari, Head of Development di KFC in Italia – Il sistema di franchising si rafforzerà̀ ulteriormente con l’ingresso di nuovi imprenditori, che si aggiungeranno ai 23 attuali, mentre in parallelo cresceranno le aperture dei ristoranti a gestione diretta. L’obiettivo è quello di coprire tutti i canali di distribuzione: dai centri commerciali ai city center, dalle traffic road al canale travel. Con particolare attenzione al format del drive che rappresenterà uno degli asset principali di sviluppo futuro”.
Centri storici e urbani saranno il focus dello sviluppo di KFC in Italia nei prossimi 3-5 anni: il 50% dei nuovi
ristoranti sarà collocato in tali contesti, mentre il format del drive rappresenterà il 30% delle nuove aperture. KFC continuerà inoltre ad investire nei centri commerciali, da sempre parte del suo Dna, selezionando quelli in grado di creare vere occasioni di esperienza per i visitatori e offrire un ampio range di offerta, con food court attrattive e capaci di attivare flussi rilevante di persone, adeguati ai volumi dei ristoranti KFC.
L’obiettivo a medio-lungo termine è quello di arrivare da qui a cinque anni a triplicare il numero di ristoranti e creare nuovi posti di lavoro, confermando il ruolo primario del retail, e del food retail in particolare, nell’incrementare in tasso di occupazione in Italia.
Dopo aver tagliato il traguardo dei primi dieci anni in Italia e i 100 punti vendita sul territorio, KFC continuerà a lavorare anche in ottica di impegno ESG, puntando a raggiungere nei prossimi anni la parità di genere anche tra i livelli manageriali grazie all’implementazione di politiche di HR e D&I dedicate.
Sul fronte della lotta allo spreco alimentare, Kentucky Fried Chicken continuerà ad implementare il progetto Harvest, l’unico del suo genere in Italia nel mondo della ristorazione veloce, che dal 2017 consente di recuperare le eccedenze alimentari dei ristoranti del brand e donarle a organizzazioni che sul territorio aiutano le persone in difficoltà, in partnership con il Banco Alimentare.
In ambito ambientale, negli anni KFC ha anche realizzato attività di riduzione della plastica monouso e di utilizzo di packaging riciclabili, e continuerà ad investire nell’utilizzo di energie rinnovabili per ridurre il più possibile la sua impronta ambientale.