L’aumento costante delle vendite Ecommerce e il progresso tecnologico hanno reso consumatori e aziende sempre più esigenti rispetto al momento del pagamento, sia online che in-store, considerato parte integrante dell’esperienza d’acquisto. In questo contesto, l’offerta di strumenti di pagamento alternativi sta crescendo per rispondere a un pubblico sempre più eterogeneo, per gusti, propensioni, provenienza geografica e tipologia di prodotto o servizio acquistato.

Lo dimostrano i dati: i pagamenti digitali varranno entro il 2027 oltre 9.000 miliardi di dollari online e quasi 6.000 miliardi di dollari in-store e saranno i digital wallet a guidare questa crescita a livello globale, con un market-share de 53% dei pagamenti Ecommerce e il 39% di quelli in negozio.

Axerve in uno studio dedicato evidenzia l’adozione di strumenti alternativi in tutti i settori merceologici evidenziando come gli wallet digitali siano tra gli strumenti più utilizzati nel mondo e come clienti piattaforme di Buy Now Pay Later e le nuove soluzioni Account-to-Account, come iDEAL e MyBank, stiano riscontrando il favore degli acquirenti. PayPal si conferma lo strumento con i volumi più rilevanti, con il 59% del totale dei pagamenti alternativi. Seguono MyBank, con il 25%, e Sofort by Klarna che rappresenta il 3% del totale degli incassi con strumenti diversi dalle carte di credito.

Mettendo a confronto il valore del transato dei singoli strumenti sul totale incassato dagli Ecommerce che hanno integrato quelle specifiche alternative, è Klarna, nella sua formula di pagamento in tranche, a registrare la penetrazione maggiore rispetto al totale degli incassi, segue PayPal che si conferma il wallet digitale più utilizzato in tutti i settori merceologici. Tra le forme di pagamento A2A, sono MyBank e iDEAL a pesare di più, rispettivamente il 10% e il 7%, mentre Satispay e Sofort by KLARNA registrano solo il 2% e l’1% dei volumi totali incassati dagli Ecommerce che li hanno integrati.

Alessandro Bocca, CEO di Axerve: “La penetrazione di mercato dei pagamenti alternativi in diverse aree geografiche e nei differenti settori merceologici ne conferma la costante crescita a scapito di quelli tradizionali nei diversi Paesi del mondo. Nei prossimi anni ci aspettiamo un ulteriore sviluppo nell’offerta di pagamenti alternativi e per gli esercenti sarà fondamentale dotarsi di piattaforme di incasso in grado di orchestrare un moltitudine di soluzioni, in un ecosistema sempre più complesso anche in termini di “supply chain” dei servizi correlati all’interno del quale sarà fondamentale sapersi muovere velocemente, per ottimizzare le vendite e ridurre i costi”.

Il settore Fashion e accessori si dimostra quello più dinamico, ossia il settore con un numero maggiore di strumenti alternativi integrati. Chi ha integrato Klarna, ha raggiunto picchi di transato di oltre il 54%, segno che l’apprezzamento per questo strumento in questo ambito è particolarmente elevato. È PayPal però a registrare i volumi medi maggiori, con oltre il 32% del complessivo. Tra gli strumenti di pagamento “local”, ossia specifici per determinate aree o provenienza geografica degli acquirenti, emergono Alipay con quasi il 9% e Bancontact che ha impattato per oltre il 3% dei volumi totali di chi lo ha integrato.

Nell’ambito del Food&Beverage, PayPal guida la classifica, con più del 33% dei volumi, e Amazon Pay, il più giovane tra i digital wallet internazionali presi in esame, supera abbondantemente il 7%. Come per tutti i settori considerati, anche questo è particolarmente frammentato. In aggiunta alle piattaforme appena citate, ha senso ricordare anche MyBank con un peso superiore al 3%, Satispay con oltre il 3% e PayPal “Paga in 3 Rate”, strumento di pagamento BNPL che sfiora il 3% del totale.

Gli Ecommerce di Elettronica di consumo sono tra gli store online con i volumi più alti su wallet e alternative payments in generale. Gli store che hanno integrato PayPal tramite Axerve registrano oltre il 35% del fatturato con questo strumento. Tra le soluzioni di pagamento a rate, la scelta di offrire Klarna tra le opzioni di pagamento si dimostra vincente, considerato che questa soluzione BNPL raggiunge il 22% degli incassi, mentre PayPal “Paga in 3 Rate”, in alcuni casi si avvicina al 12% del transato.

Negli store online che vendono articoli Beauty, ossia cosmetici e prodotti per la cura della persona, è sempre PayPal la piattaforma dai volumi più interessanti: più del 26% del complessivo. Tra gli altri strumenti di pagamento degni di nota, ci sono: iDEAL, Klarna BNPL e, esclusivamente per il mercato italiano, Satispay.

Il settore Viaggi&Trasporti, insieme a quello del Fashion, è tra i più eterogenei in termini di adozione di alternative payment, soprattutto perché molto dipende dai mercati di riferimento a cui si rivolgono i merchant. È interessante notare come l’insieme dei pagamenti A2A corrisponda a quasi il 13% del transato totale. In questo settore sono i pagamenti come Alipay e iDEAL, rivolti rispettivamente a Cina e Paesi Bassi, a registrare i volumi più significativi: 42% e 39% dei volumi totali. PayPal corrisponde a oltre l’21% degli incassi, sempre in riferimento agli incassi complessivi di chi ha integrato questo strumento, mentre MyBank supera l’11%.

Anche gli store di Arredamento e prodotti per la casa vedono primeggiare PayPal tra i wallet digitali, con il dato medio più alto in assoluto, pari a quasi il 46% mentre gli altri strumenti di pagamento sono molto frammentati e le carte, come in tutti gli altri settori presi in esame, restano ancora il metodo di pagamento preferito.

Per il settore assicurativo risultano rilevanti gli addebiti ricorrenti SDD, che corrispondono a circa il 7% dei pagamenti, sempre in termini di volumi.

Se si prendono in esame invece tutte le aziende che operano in ambito B2B, a prescindere dal settore merceologico, chi ha scelto PayPal registra con questo strumento circa il 24% del fatturato. È interessante notare che PayPal BNPL supera il 4% dell’incassato, quando integrato tra le opzioni di pagamento. MyBank, strumento ideale per questo ambito, anche grazie ai limiti di importo molto più elevati di quelli tipici delle carte di credito, si ferma a poco meno del 3%.

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