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Il 40% delle aziende non utilizza un sistema per la valutazione dei fornitori

Crisi del Mar Rosso, pandemia da Covid e contromisure, invasione in Ucraina, crisi energetica e alimentare, carenza di materie prime e di manodopera hanno causato un allungamento dei tempi di consegna delle merci che stressa le catene di approvvigionamento e, per primi, gli uffici acquisti delle aziende.

Confartigianato ha calcolato l’entità dell’impatto causato dalla riduzione del traffico delle navi mercantili tra l’Oceano Indiano e il Mar Rosso sui flussi commerciali dell’Italia e ha stimato che il Belpaese perde 95 milioni di euro al giorno. Le catene di approvvigionamento vivono così di interruzioni, blocchi, chiusure e restrizioni che causano ritardi nelle distribuzioni, aumento dei prezzi e scarsità di materie prime.

Secondo un’indagine condotta dalla piattaforma di supply chain collaboration in cloud IUNGO somministrata a un campione di 5.241 persone tra Responsabili Supply Chain, Responsabili Qualifica Fornitori, Responsabili Acquisti e buyer, il 40% delle aziende non utilizza ancora un sistema per la valutazione dei fornitori, il 30% di loro dichiara di farlo con strumenti destrutturati e il 30% con un tool digitale.

“Un processo di qualifica dei fornitori ottimale include una valutazione iniziale, seguita da un monitoraggio continuo per assicurarsi che i fornitori mantengano i criteri e gli standard nel corso della collaborazione.” – dichiara Antonella Sibio, Marketing Manager di IUNGO.

L’8% degli intervistati, poi, afferma di non misurare mai le performance dei fornitori, il 23% di compiere l’attività mensilmente, il 54% ogni 3-6 mesi e il 15% ogni 12 mesi.

“L’implementazione di un sistema di misurazione delle performance dei fornitori mediante l’utilizzo di KPI consente alle aziende di esercitare un controllo più efficace sui costi e di mitigare i rischi associati alla catena di fornitura. Questo approccio permette alle organizzazioni di valutare in modo accurato e tempestivo le prestazioni dei propri fornitori, identificando eventuali inefficienze o aree di miglioramento e adottando le necessarie misure correttive.” – continua Sibio.

Il sondaggio di IUNGO rileva anche un segnale positivo: il 67% del campione analizzato manifesta di avere in programma l’implementazione di nuove tecnologie per migliorare la valutazione dei fornitori nei prossimi 12 mesi.

“Consapevoli che la valutazione dei fornitori sia un pilastro fondamentale del successo aziendale e che l’innovazione tecnologica possa essere di grande supporto per ottimizzare questo processo, grande parte delle realtà imprenditoriali del nostro network sta valutando di investire in questa direzione.” – aggiunge Antonella Sibio.

E quali sono i principali ostacoli alla realizzazione di una valutazione preventiva dei fornitori per le aziende? Il 75% dei rispondenti imputa la mancanza di una strategia ad hoc alla scarsità di tempo o risorse, l’8% sostiene di non avere risorse formate per farlo, mentre il 17% riporta che non è una priorità aziendale.

“Oggi agli uffici acquisti si richiede una gestione sempre più ottimizzata delle spese e del rischio operativo, alti livelli di qualità e servizio, digitalizzazione e sostenibilità. È bene che le imprese si attrezzino, per tempo, con denaro e risorse per investire su una strategia vincente di qualifica dei fornitori.” – conclude Sibio.

IUNGO sostiene fermamente che trovare fornitori affidabili sia imprescindibile per il successo di un’azienda in un contesto di fragilità delle catene di approvvigionamento. Una corretta strategia di qualifica non solo genera valore tangibile, ma previene anche gli imprevisti legati ai ritardi nelle consegne, all’aumento dei prezzi e alla carenza di materie prime.

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