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Host 2023 punta a oltre 2.000 espositori da tutto il mondo

A meno di un mese dal taglio del nastro, Host 2023 si rafforza come la piattaforma leader mondiale per le macchine, tecnologie, semilavorati, format, accessori e servizi per l’ospitalità professionale, il fuoricasa e il retail.

I dati e i fatti dimostrano l’efficacia del concetto di HostMilano che si presenta al mercato con numeri paragonabili all’edizione del 2019: sono oltre 2.000 gli espositori, dei quali il 40% internazionali da 50 Paesi. Oltre all’Italia, i primi cinque Paesi per numeri di espositori annoverano Germania, Spagna, Francia e Stati Uniti, che vedono in HostMilano un’opportunità di fare business ‘mondo su mondo’. Seguono Svizzera, Paesi Bassi e Portogallo, cui si aggiungono Turchia e Cina.

La manifestazioneconiuga una panoramica completa sull’innovazione in tutta l’ospitalità professionale con gli approfondimenti verticali nei singoli settori, grazie a un layout esteso sull’intero quartiere fieristico e suddiviso in tre macroaree che valorizzano le affinità di filiera tra comparti specializzati: Ristorazione Professionale-Bakery, Pizza e Pasta; Caffè-Tea, Bar-Macchine per Caffè-Vending, Gelato-Pastry; Arredo-Tecnologia e Tavola.

Le aziende di tutti i settori incontreranno, oltre a migliaia di operatori professionali, hosted buyer altamente profilati selezionati da Fiera Milano in 75 Paesi di tutti i continenti, in collaborazione con ICE-ITA Agenzia sui mercati di destinazione. Particolarmente rilevanti le delegazioni dalle Americhe, dai Paesi del Golfo e Medio Oriente e dall’Eurasia. Solo per citare qualche nome: LinkedIn, con i suoi programmi di ospitalità aziendale a livello globale; Royal Caribbean Cruise, che vanta una quota del 26,5% del mercato mondiale delle crociere grazie a una flotta di 42 navi; Sodexo, che offre servizi a 100 milioni di consumatori in 53 Paesi; Minor International Co., multinazionale della ricettività che gestisce oltre 3.000 strutture in 62 Paesi.

Una leadership che continua a consolidarsi da 43 edizioni grazie alla capacità di individuare, presentare e promuovere un’innovazione sostenibile che non si limita a rispondere alle sollecitazioni del mercato, ma anticipa il domani in modo proattivo.

Ne è una dimostrazione il valore di Smart Label – Host Innovation Award in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di ADI – Associazione per il Disegno Industriale, che in sole sei edizioni si è evoluto da autorevole riconoscimento a ecosistema che valorizza il crescente investimento in Ricerca & Sviluppo delle aziende del settore: a Host 2023, l’area dedicata Smart Label permetterà infatti di toccare con mano i 26 prodotti premiati.

Tra le tendenze anticipate in anni recenti da HostMilano, e che oggi stanno alimentando la domanda di tecnologie e prodotti dedicati, si segnalano per esempio lo sviluppo della ristorazione veloce, anche in risposta al ritorno al lavoro in presenza, e le occasioni di consumo sempre più sfumate e i margini di crescita nell’alto di gamma e nella cucina fusion, con i consumatori che desiderano vivere esperienze sempre più multisensoriali e lifestyle, guardando alla novità, la qualità ma anche al design.

Oltre che nel percorso espositivo, a Host 2023 l’innovazione sarà il filo conduttore anche del ricco palinsesto di eventi.

La galassia industriale presente a HostMilano è caratterizzata da una forte internazionalità, con importanti scambi commerciali globali. Secondo dati di Export Planning, il commercio mondiale delle filiere rappresentateha toccato nel 2022 un nuovo massimo, pari a 178,3 miliardi di euro, a livelli ampiamente superiori a quelli pre-pandemici: 38 punti percentuali superiore al 2019.

Il comparto più rilevante è l’Arredo-Tavola, che l’anno scorso ha registrato un valore prossimo ai 94 miliardi di euro. La Ristorazione Professionale ha invece espresso la maggiore crescita rispetto ai livelli pre-pandemici, sfiorando l’anno scorso i 75 miliardi di euro.

Mostrano rilevanti incrementi rispetto al2019 anche i comparti Macchine da Caffè-Vending e Macchine per Panificazione e Pasticceria. Di grande interesse anche le forniture per il mondo Gelato, che vede leader la produzione italiana con esportazioni per più di 2,3 miliardi di euro nel 2022, che diventeranno 3,2 miliardi nel 2026 grazie a un CAGR del +4,4%.

Nello scenario 2026 formulato da ExportPlanning, il commercio mondiale dell’insieme di prodotti rappresentati a HostMilano crescerà a un ritmo medio annuo del 3,4% fino a superare la soglia dei 200 miliardi di euro a fine periodo.

Nel dettaglio di alcuni tra i principali mercati, l’anno scorso la Germania ha vantato con l’Italia un interscambio di prodotti HostMilano per quasi 1,37 miliardi di euro, dei quali due terzi in esportazioni italiane. Di grande interesse i Paesi del Golfo, che registrano verso l’Europa un interscambio da 1,2 miliardi di euro. Ancora più globale la proiezione degli Stati Uniti, che lo scorso anno hanno scambiato con il resto del mondo prodotti HostMilano per un valore di ben 47,8 miliardi di euro.

Quanto all’industria italiana, leader mondiale in molti comparti del settore, secondo stime dell’Ufficio Studi ANIMA Assofoodtec a fine 2023 il food service equipment Made in Italy supererà i 4,6 miliardi di euro, a cui l’export contribuisce per più di 3 miliardi. L’Italia dunque, rappresenta da sola oltre il 10% di tutto il valore della produzione mondiale di questo segmento all’interno della Ristorazione Professionale che, a livello globale, è stimato da Future Market Insights in circa 44 miliardi di dollari.

Di particolare rilievo le attrezzature frigorifere e compressori, con 1.835 milioni di euro dei quali 1.052 dalle esportazioni; le macchine e forni per pane, biscotti, pasticceria e pizza, che valgono 695 milioni di euro; e le macchine per caffè espresso con 550 milioni.

Un valido esempio di come innovazione e tendenze di consumo si influenzino a vicenda è l’evoluzione del food delivery, chein manifestazione sarà rappresentato da diversi tra i più significativi top player:non più percepito semplicemente come “buono e veloce”, ma anche e soprattutto come “gourmet, pratico e sicuro”, il deliveryèsupportato da macchinari e prodotti sempre più smart, fino all’intelligenza artificiale che progetta nuove ricette sulla base dei consumi.

Una novità riguarda “dove” si consuma il cibo “da portar via”: sempre meno a casa propria e sempre più in spazi all’aperto, in particolare i parchi. Dai ristoranti gourmet alle food hall, molti ristoratori stanno seguendo questa tendenza creando nuove ricette pensate specificamente per consumatori che vogliono socializzare all’aperto con amici o famigliari: anche in questo caso, generando una domanda di accessori e servizi specificamente progettati.

Il rafforzamento del trend esperienziale nato alcuni anni fa, in cui il consumatore ricerca nel fuoricasa esperienze lifestyle immersive e multisensoriali, si traduce in un maggiore impatto del design: alta qualità nelle parti visibili, anche considerando la cottura a vista e al tavolo, ma anche tableware pensato per la condivisione e per presentazioni di eccellenza, dove dominano il contrasto tra l’all white e il colore e gli abbinamenti insoliti di materiali, ad esempio preziose porcellane con innovative plastiche riciclate di qualità.

In questo scenario, gli operatori dedicano sempre più attenzione alla cura dei format e dei concept dei loro esercizi, ma anche con una particolare attenzione alla sostenibilità: ad esempio con pannellature realizzate riciclando sottoprodotti vegetali, arredi in materiali iper-durevoli che allungano i tempi di sostituzione, integrazione di tecnologie IoT che monitorano i consumi o adozione di strategie di economia circolare che seguono il cliente lungo tutto il ciclo di vita del prodotto per poi assicurarsi che venga riciclato o smaltito in modo sostenibile a fine ciclo.

Un’altra conferma è il desiderio di sperimentare cucine diverse: i sapori delle cucine globali continuano a seguire una rapida traiettoria di crescita, con i consumatori sempre più interessati ai piatti tipici delle diverse tradizioni culinarie. Cresce quindi in parallelo la domanda di attrezzature flessibili e multifunzione come forni combinati e griglie piane, oltre ad attrezzature specializzate come wok, forniture per sushi, griglie ‘robata’, forni tandoori e piastre per crèpes. Al bar, il caffè e specialmente lo specialty coffee sono un fenomeno in costante crescita, ed ecco quindi le macchine iperconnesse che utilizzano il machine learning per “imparare” come fare il caffè, guidando poi passo passo i baristas con tutti i fattori per un’estrazione perfetta.

La razionalizzazione dei menu, inoltre, sta diventando una soluzione all’aumento dei costi e a un mercato statico, anche valorizzando l’innovazione per utilizzare ingredienti meno costosi nei piatti. Questo si traduce, per esempio, nell’uso di tagli di carne meno costosi, ma soprattutto nell’automazione della cucina con soluzioni modulari, attrezzature plug-and-play e sistemi connessi. Le attrezzature multiuso come forni combinati e forni a cottura rapida possono contribuire ad adattarsi a menu in rapido cambiamento.

Infine, sfumano sempre più le occasioni di consumo durante la giornata. Lo smart working ha sconvolto il concetto di orari fissi: i consumatori mangiano ciò che desiderano, quando vogliono e dove vogliono. Dal brunch anche in settimana ai bowl salutistici anche a colazione, ma anche sapori fusion ed etnici. L’impatto si riflette in particolare in una domanda di packaging innovativi per l’asporto e il delivery, oltre a forni a cottura rapida per soddisfare i tempi di servizio e box per il ritiro.

Che la crescita del food equipment rifletta un ritorno ai consumi fuoricasa, in Italia lo conferma anche FIPE, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. Nel secondo trimestre dell’anno positiva, secondo gli analisti di FIPE-Confcommercio, la variazione rispetto al trimestre precedente, con un incremento del 28,7%, dove pesano tuttavia anche fattori stagionali determinanti per i consumi in questo settore. L’analisi per attività economica mostra una crescita su base annua per tutti i settori legati alla filiera del turismo, in ragione della piena ripresa delle attività successiva alla fine della pandemia.

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