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Quanti vantaggi ha portato il codice a barre a consumatori, produttori e retailer nell’arco dei suoi primi 50 anni di vita, ossia da quando è stato inventato negli USA nel 1973? E quanti ne porterà nei prossimi decenni, grazie alla nuova generazione di barcode, grazie alla grande quantità di dati affidabili che possono contenere?
A raccontarlo in modo concreto e divertente è il nuovo video realizzato da GS1 Italy con Ramaya Productions: in soli 2 minuti e mezzo si scopre il passaggio di testimone dal codice a barre del passato a quello del futuro, ossia l’innovativo e irresistibile GS1 Digital Link, rappresentato graficamente da un semplice QR code che connette i consumatori a tutte le informazioni di prodotto.
Un futuro che è già realtà: alla fine del 2020, GS1 ha lanciato un’iniziativa globale per la transizione dai codici a barre tradizionali a quelli di nuova generazione 2D. I codici bidimensionali possono contenere più informazioni rispetto a quelli lineari e anche lo standard GS1 Digital Link, un indirizzo web con una struttura standard, che contiene un codice di identificazione GS1 del prodotto, come il GTIN, abilita collegamenti Internet a tutti i tipi di informazioni di prodotto: rappresentato graficamente da un QR code, il GS1 Digital Link trasforma una semplice scansione, su uno scanner in negozio o su un telefono cellulare, in nuove opportunità per arricchire le esperienze dei consumatori, per migliorare le relazioni tra le imprese e per sostenere e accrescere le iniziative di sostenibilità.

Scansionando i codici a barre bidimensionali basati sugli standard GS1, i consumatori possono conoscere l’intera storia di ogni prodotto: l’origine, gli ingredienti, il percorso fatto lungo la catena di approvvigionamento. Un patrimonio di informazioni utili per fare una spesa non solo consapevole ma anche soddisfacente: i retailer registrano, infatti, una diminuzione dei resi dal 5 al 10% quando i consumatori conoscono meglio i prodotti prima di effettuare un acquisto.
La nuova generazione di codici a barre aiuta anche a rendere i prodotti più facili da trovare per i consumatori, e quindi più facili da vendere per i retailer. I prodotti dotati di identità digitale possono far aumentare fino al 40% i rendimenti degli annunci e accrescere del 20% i tassi di conversione online3. Quindi, i rivenditori e i marketplace possono velocizzare le quotazioni e vendere i prodotti più in fretta quando i marchi forniscono informazioni in modo standardizzato. Una migliore disponibilità dei dati e una migliore ricercabilità dei prodotti possono far aumentare le vendite online dal 5% al 10%.

La condivisione di dati di qualità, accurati e verificati, relativi a ogni prodotto riduce le possibilità di errori e permette di correggerli rapidamente. L’associazione di ogni prodotto listato a un’identità digitale GS1 ha consentito a uno dei principali marketplace di ridurre dell’80% gli errori di catalogo.
Gli standard GS1 e le best practice per la condivisione dei dati possono agevolare inoltre un taglio del 30-60% del tempo necessario per lo scambio dei dati di prodotto lungo la supply chain1, semplificando i processi aziendali e riducendo i costi.

Per funzionare, i progetti per migliorare la sostenibilità e adottare l’economia circolare hanno bisogno di dati certi, standardizzati e condivisi da tutti gli attori della supply chain. Gli standard GS1 rispondono con precisione a queste esigenze e permettono anche di scambiare informazioni in modo affidabile e sicuro. Con indubbi benefici anche nella riduzione degli sprechi, che vengono diminuiti dal 40 al 50%5, e nell’aumento della sicurezza alimentare: grazie ai codici a barre bidimensionali GS1, i prodotti già scaduti o richiamati possono essere individuati anche quando arrivano alla cassa e, quindi, non essere venduti.

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