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Il Gruppo Fedrigoni ha chiuso il 2023 con un fatturato proforma di 1,8 miliardi di euro in calo dell’11% rispetto ai risultati record del 2022 ma con margini in aumento.
Il proforma EBITDA infatti è salito dell’8% dai 314 milioni di euro del 2022 ai 338 milioni del 2023, dimostrando la solidità e la profittabilità dell’azienda nonostante la flessione delle vendite e dei volumi in entrambi i business della multinazionale. Uno dei fattori chiave nella strategia di crescita è la scala sempre più globale del Gruppo, sia in termini di presenza di uffici e siti produttivi in 28 paesi sia in termini di diversificazione dei ricavi, che provengono per il 21% dal mercato italiano, per il 49% dal resto d’Europa e per il 30% dal resto del mondo.

Il 2024 è partito con segnali di ottimismo: il primo trimestre registra infatti una crescita di volumi in entrambe le business unit con ricavi stimati pari a 470 milioni di euro, in crescita del 10,9% rispetto al Q4 2023 e del 2,4% rispetto al Q1 2023. L’EBITDA stimato è pari a 81 milioni di euro, in crescita del 5,7% dal Q4 2023 e del 16,9% dal Q1 2023. Sono positivi anche i risultati degli ultimi 12 mesi dove il Gruppo stima ricavi proforma per 1,825 miliardi, un proforma EBITDA di 356 milioni ed un EBITDA margin pari al 19,5%.
Oggi Fedrigoni conta 5.500 persone in 28 Paesi, 73 tra stabilimenti produttivi e centri di taglio e distribuzione e oltre 25.000 prodotti distribuiti in 132 Paesi; è il primo operatore a livello globale sia nelle
carte speciali per il luxury packaging sia nelle etichette premium per i vini, il terzo attore più significativo
nel mercato delle etichette autoadesive e il secondo nelle carte per l’arte e il disegno.
“Il 2023 è stato un anno di grande volatilità, determinato da instabilità geopolitica, eccesso di scorte in
molte catene del valore e contesto macroeconomico sfavorevole – commenta Marco Nespolo,
amministratore delegato di Fedrigoni -. Ciononostante, abbiamo continuato a guadagnare quote di
mercato in tutti i settori e in tutte le aree geografiche, chiudendo l’anno con risultati finanziari stabili, e
abbiamo dimostrato ancora una volta la resilienza del nostro modello di business. L’agilità dei processi e
l’attenzione all’innovazione, alla sostenibilità, all’eccellenza dei prodotti, alla vicinanza al cliente e
all’acquisizione di nuove competenze e tecnologie, sostenute dall’esperienza e dalla passione delle nostre
persone, ci hanno permesso di rafforzare ulteriormente la nostra posizione di player di riferimento a livello globale. Guardando al 2024 – aggiunge Nespolo – il primo trimestre è partito positivamente, con una ripresa della domanda. Tuttavia, ci troviamo ancora in un contesto di mercato fortemente volatile e di grande instabilità geopolitica a causa dei conflitti mondiali in cui agilità e adattabilità rimangono fondamentali: ci aspettiamo che questo andamento schizofrenico dei mercati caratterizzerà i prossimi anni, con grosse oscillazioni degli ordini, per cui sarà necessaria molta più flessibilità”.
Il grande focus al piano industriale ha portato Fedrigoni a non arretrare di un passo sulle proprie strategie
di crescita, nonostante il rallentamento della domanda dell’anno scorso. Tra la fine del 2023 e i primi mesi
del 2024 sono state infatti portate a termine quattro operazioni di M&A in tre continenti, e due operazioni finanziarie che hanno ulteriormente migliorato la già solida struttura patrimoniale.
Sul fronte della struttura del capitale, a inizio anno Fedrigoni ha concluso con successo, e a condizioni
molto più favorevoli, il rifinanziamento di un prestito obbligazionario a tasso variabile da 665 milioni di euro e ha aumentato in modo significativo la propria liquidità attraverso un’operazione di sale&leaseback dei propri impianti industriali.
Queste operazioni finanziarie hanno consentito di liberare risorse e imprimere una nuova accelerazione
alle M&A. Il Gruppo ha infatti consolidato l’acquisizione del Centro di Ricerca e sviluppo di Voiron in Francia e dello stabilimento di Arjowiggins China, specializzato nella produzione di carte traslucide, e sono state acquisiti alcuni asset di Mohawk, secondo operatore nel settore delle carte speciali in Nord America. Infine, Fedrigoni ha acquisito una partecipazione di minoranza in SharpEnd, startup britannica di primo piano nelle soluzioni IoT e connesse.

L’intera strategia di Fedrigoni è permeata da obiettivi ambiziosi e un impegno costante sulle tematiche di
sostenibilità, che vedono tra le sfide maggiori quella della transizione energetica, dove il Gruppo mira a
raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. L’approccio della multinazionale, chiamato “Making
Progress”, prevede una roadmap di target da raggiungere entro il 2030, tracciando in modo rigoroso,
granulare e trasparente tutti i progressi: dalla riduzione del 30% delle emissioni di CO₂, al consumo di acqua, dalla gestione dei rifiuti in ottica di piena circolarità, a un’offerta di prodotti che preveda il 100% di carte speciali riciclabili certificati Aticelca e materiali autoadesivi adatti alla riciclabilità o al riuso certificati Recyclass. In ambito sociale la priorità riguarda la prevenzione degli infortuni, la riduzione del gap di genere e la promozione di un ambiente inclusivo e di apprendimento per le 5.500 persone dell’azienda.
Per il secondo anno consecutivo l’agenzia internazionale Ecovadis ha riconfermato il Rating Platinum, che
posiziona Fedrigoni nell’1% delle aziende della stessa industria per performance ESG, conferendo anche
un ulteriore riconoscimento con la certificazione di Leader nella categoria Carbon Management. Inoltre,
S&P Global ha collocato il Gruppo all’interno del Sustainability Yearbook 2024, che include solo l’8% delle
oltre 9.400 aziende valutate nella Corporate Sustainability Assessment 2023.

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