“Si conferma l’evoluzione verso l’uso di strumenti alternativi al contante, grazie ad un’esperienza sempre più fluida, agevole e sicura, anche per spese di importo più contenuto rispetto al più recente passato” – è quanto si legge nella 22^ edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di CRIF.
Il 2023 ha visto il consolidamento dell’accelerazione dell’innovazione e della digitalizzazione. I comportamenti di spesa e le modalità di pagamento cashless dei consumatori possono ormai definirsi strutturali come dimostrato dall’ulteriore riduzione dell’uso del contante. Infatti, il numero di pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante a livello nazionale è cresciuto del +14%,
Nel 2023 il numero di carte di credito attive si è attestato a 13.5 milioni, in leggero aumento rispetto al 2022. Il valore delle transazioni risulta in crescita del 7.6% rispetto al 2022.
Inoltre, il numero di transazioni registra un aumento leggermente superiore rispetto al valore, evidenziando una diminuzione dell’importo medio per operazione.
Nel 2023 si conferma l’importante crescita delle carte di debito in circolazione, in linea con la tendenza già osservata negli anni precedenti. Significativo l’aumento del numero di operazioni, con un incremento di quasi 1 milione di transazioni solo nell’ultimo anno. Un risultato favorito dall’accelerazione dei pagamenti cashless che rientrano nelle abitudini dei consumatori.
Crescita a doppia cifra anche per il valore delle transazioni effettuate.
Nel 2023 si registra una crescita significativa del numero di carte prepagate in circolazione, con un +7.1% rispetto al 2022; in parallelo prosegue l’aumento del numero di operazioni e del valore delle transazioni, trainato dallo sviluppo dell’eCommerce.
Gli italiani apprezzano sempre più gli strumenti di pagamento flessibili: aumenta, infatti, il numero di carte di credito attive che danno la possibilità di scegliere il tipo di rimborso, con una quota sul totale che nel 2023 sale al 64%. Si conferma, tuttavia, l’utilizzo prevalente nella tradizionale modalità charge; i volumi rateizzati sono pari al 14% del valore complessivamente movimentato.
Considerando la totalità dei flussi transati si registra una lieve crescita, in linea con l’evoluzione dei consumi nazionali. Ha contribuito a tale tendenza la maggiore diffusione dell’eCommerce, come emerge dall’incidenza dei volumi transati online, che nei primi sei mesi del 2024 si attesta al 28%.
Nel 2023 i flussi rateizzati tramite carta hanno registrato una contrazione, legata anche al contesto macroeconomico non favorevole. Nei primi 6 mesi 2024 si assiste ad una lieve ripresa, guidata dagli instalment, mentre prosegue la contrazione delle carte rateali “pure”.
Infine, la maggiore esigenza dei consumatori di soluzioni smart e accessibili per finanziare spese di valore contenuto emerge anche dalla crescita delle linee di credito non collegate ad una carta. Anche se i volumi non sono ancora significativi, si registra un incremento delle linee di credito B2C e B2B2C, utilizzate anche a sostegno dell’eCommerce.
Negli ultimi anni il BNPL ha acquistato slancio, con una crescita a valore a livello mondiale del +18% nel 2023 rispetto all’anno precedente, raggiungendo una quota del 5% della spesa per l’eCommerce.
Il suo utilizzo si è consolidato anche in Italia, con un aumento significativo del numero di player specializzati, di aziende che offrono questo servizio ai propri clienti e una crescente accettazione da parte dei commercianti.
Si conferma la progressiva crescita di notorietà tra i più adulti Baby Boomer anche se la prevalenza nell’utilizzo si ha da parte della Gen X e dei giovani della Gen Z e Millenial.
L’analisi del livello di rischiosità del comparto delle carte di credito mostra un lieve incremento del tasso di sofferenza delle carte a saldo. Si osserva invece una riduzione di oltre mezzo punto percentuale per quelle rateali.
Nonostante un contesto caratterizzato da grande incertezza, aggravato dal progressivo deterioramento del potere d’acquisto delle famiglie, prosegue il trend discendente che ha caratterizzato l’ultimo triennio, facilitato anche dalle operazioni di cessione di NPL da parte degli istituti finanziari.
L’analisi del consumatore presentata all’interno dell’Osservatorio mette in luce come la preferenza verso l’uso del contante per i pagamenti sia ormai minoritaria: solo il 38% dei decisori italiani pagherebbe in cash se fosse completamente libero di scegliere, mentre il restante 62% si orienta ormai stabilmente da un triennio verso i pagamenti digitali.
Ormai anche tra i decisori Baby Boomer, in passato maggiormente legati all’uso del contante, si registra un trend di costante aumento del favore verso i pagamenti cashless.
Si conferma anche il diffuso e crescente ricorso alla carta di debito per i pagamenti, con incrementi sia della frequenza media di utilizzo, che degli heavy user, con una spesa media mensile in crescita rispetto all’anno passato.
L’abbandono delle carte di credito resta un fenomeno contenuto e nel 2024 registra una flessione rispetto ai due anni precedenti. Oggi la disdetta sembra più guidata da logiche di switch tra i prodotti che di reale fuoriuscita dal mercato. Le motivazioni di abbandono legate a esigenze di razionalizzazione registrano un ulteriore calo anche nella prima metà del 2024.
Tra i driver di sottoscrizione di una carta di credito da parte degli attuali non titolari, si conferma prioritaria l’attenzione al costo annuo e al value for money, ma non si registra un incremento di attenzione significativo rispetto al 2023, indice di valorizzazione nella scelta anche di altri aspetti legati alla carta di credito.
Riguardo le transazioni di pagamento con smartphone/App, prosegue la crescita degli user, con ampie potenzialità di ulteriore espansione.