Boom di importazioni in Europa via e-commerce
Di recente l’Unione Europea ha presentato un pacchetto di strumenti in materia di commercio elettronico, volto a garantire la sicurezza e la sostenibilità del settore e ad assicurare che i prodotti spediti ai consumatori siano conformi alle pratiche commerciali leali europee. Negli ultimi anni, secondo un rapporto della Commissione Europea, si è infatti registrato un aumento considerevole di prodotti importati nell’UE tramite il commercio elettronico, con circa 4,6 miliardi di spedizioni per prodotti di basso valore, e il 97% di tutte le dichiarazioni doganali è legato a merci acquistate online. Si tratta di un fenomeno che esercita significative pressioni sulle autorità doganali, fondamentali per garantire che i beni introdotti all’interno nel mercato europeo siano conformi alle normative anche dal punto di vista fiscale.
Netcomm ritiene che il fenomeno dell’importazione di prodotti da paesi terzi a prezzi competitivi e senza rispettare le regole europee debba essere contrastato, poiché dà vita a un contesto di concorrenza sleale che danneggia le imprese europee, in particolare le PMI. Per questo, il Consorzio ritiene doverosa l’introduzione di una tassa di gestione delle merci a carico delle aziende che importano i propri prodotti in Europa, con l’obiettivo di finanziare l’adeguamento e l’intensificazione delle attività di controllo delle dogane, che garantiscono la conformità dei prodotti. Nonostante sia auspicabile la promozione di un mercato digitale equo e ben regolamentato, Netcomm rimarca che la legislazione esistente è già molto robusta e che non è necessario integrare ulteriori norme.
“Il mercato digitale europeo sta fronteggiando diverse sfide legate all’incremento delle importazioni da parte di attori globali, soprattutto a causa della massiva introduzione di prodotti che non rispettano i criteri di sostenibilità europei e che generano un contesto di concorrenza sleale che sfavorisce le imprese del nostro territorio. È necessario quindi un rafforzamento dei controlli, piuttosto che l’introduzione di nuove normative che rischiano di sovraccaricare la gestione burocratica da parte delle imprese europee.” afferma Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “Accogliamo con favore l’introduzione di una tassa di gestione delle merci a carico di venditori extra UE affinché le imprese europee non subiscano oneri aggiuntivi che possano compromettere la loro competitività, soprattutto in un momento di forte concorrenza internazionale, potendo quindi contare su un’attività di controllo intensificata.”
In un contesto di apertura al commercio internazionale, Netcomm è favorevole all’ingresso di nuovi attori nel mercato europeo e alla libera concorrenza, che agevola la circolazione di prodotti, idee e saperi. Tuttavia, è fondamentale che sia garantito un “level playing field”, ovvero un campo di gioco paritario per tutti i player. La normativa europea deve quindi assicurare che i prodotti in commercio siano sicuri, conformi alle norme di sicurezza e alle direttive in materia di protezione dei consumatori. È essenziale, inoltre, che i prodotti venduti online siano conformi alle disposizioni europee, in particolare per quanto riguarda la privacy, la sicurezza e la trasparenza nelle pratiche commerciali.
Un commercio elettronico che favorisca la competitività globale all’insegna di regole chiare e pari opportunità di competere creerebbe la condizione ottimale per la fioritura di un panorama commerciale internazionale con condizioni di vantaggio per tutte le imprese.