Per i retailer del settore Outdoor la sfida è l’omnicanalità
Negli ultimi anni, si è registrato un aumento esponenziale degli appassionati di sport e di attività all’aria aperta. Questo si riflette ovviamente anche nelle vendite del settore Outdoor, che evidenziano una crescita costante anno su anno. Per tenere il passo con questa espansione, i retailer devono sottoporsi a una trasformazione digitale in ottica omnichannel e soddisfare i nuovi requisiti di CSR.
Secondo l’associazione European Outdoor Group, le vendite di articoli outdoor per attività in montagna, mare e terra sono aumentate del 18,7% in valore nel 2021. Nel dettaglio, le categorie abbigliamento e calzature si sono classificate come le due più importanti del mercato.
Lo confermano anche i dati di Assosport: l’industria degli articoli sportivi, abbigliamento e attrezzature per professionisti e amatori, ha raggiunto un giro d’affari pari a 13 miliardi di euro in Italia e, secondo Cerved, ha registrato un tasso di crescita del 4,77% nel 2022.
Al boom di questo mercato ha contribuito la voglia di tornare a contatto con la natura, ma anche la sempre maggiore attenzione per la sostenibilità da parte dei consumatori. Numerose le persone che nel 2022 hanno approcciato discipline outdoor come l’arrampicata e il trekking. Inoltre, i consumatori chiedono prodotti più responsabili nei confronti dell’ambiente:l’87% degli acquirenti europei dichiara di tenere conto dei criteri di eco-sostenibilità nei propri acquisti e il 57% afferma addirittura di essere disposto a pagare di più per un prodotto sostenibile.
Secondo uno studio di Deloitte e OutDoor by ISPO, i consumatori di questo settore rimangono ancora molto legati al punto vendita fisico. Il 66% dei clienti preferisce acquistare nei negozi per la possibilità di provare e testare i prodotti prima dell’acquisto, oltre che per beneficiare dei consigli e dell’esperienza del personale di vendita. Il restante 34% dichiara invece di preferire gli acquisti online e ne apprezza innanzitutto i prezzi vantaggiosi, la comodità di effettuare gli acquisti in pochi click e il fatto di poter ricevere gli articoli in tempi rapidi, oltre all’ampiezza dell’offerta.
Il settore, quindi, sembra non avere ancora abbracciato completamente il digitale e si trova a dover fronteggiare la sfida di sostenere la propria crescita, rispondendo alle necessità di un target esigente e in continua… corsa.
Come possono quindi i retailer vincere questa gara? Senza alcun dubbio, devono ora entrare nell’ottica di una strategia omnichannel.
In tutti i settori del Retail, è stato ripetutamente dimostrato che un cliente omnichannel spende di più di un cliente monocanale.
Dotarsi di soluzioni per il commercio unificato, come Cegid Retail Live Store, permette di offrire ai clienti un’esperienza integrata in ogni canale di acquisto, abilitando ad esempio: l’accesso ai dati dei clienti da qualsiasi punto del negozio e in ogni momento, per offrire shopping experience sempre più personalizzate all’interno del punto vendita; il monitoraggio costante e in real-time dello stock, per consentire allo staff di ordinare facilmente gli articoli mancanti dal catalogo digitale e farli arrivare in negozio o direttamente a casa del cliente, in modo da non perdere mai una vendita; la risposta in tempo reale a ogni richiesta dei clienti: dalla composizione di un capo, alla ricerca di colori o taglie diverse; il pagamento tramite mobile POS connessi alla rete da ogni angolo del negozio, per ridurre le code e i tempi di attesa.
L’in-store customer experience resta un aspetto imprescindibile per i clienti del settore Outdoor. Spetta ai retailer raccogliere questa nuova sfida.
(a cura di Mario Davalli, Country Manager Eastern and Southern Europe, Cegid)
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